giovedì 26 luglio 2012

Una pelle color miele: alla ricerca della propria identitàl







Couleur de peau : Miel è un documentario animato sull'adozione e sulla ricerca della propria identità.
Dalla fine della Guerra di Corea, nel 1953, circa duecentomila bambini furono adottati in tutto il mondo. La maggior parte di questi bambini sono, il frutto delle unioni miste tra donne coreane e militari occidentali. Emarginate dalla società, queste donne sono state spesso costrette ad abbandonare il loro figlio. Trovato a vagabondare da solo per strada all'età di 5 anni, viene affidato a un orfanotrofio.





Dapprima inviato negli Stati Uniti tramite la fondazione Holt, viene alla fine accolto in una famiglia belga che ha già quattro bambini.



Jung rimuove le sue origini coreane per meglio fondersi con la sua nuova vita. I suoi rapporti talvolta tumultuosi con i genitori e i fratelli sono dominati dall'amore, anche se a volte sia gli uni che gli altri non sanno bene come comportarsi.

 
Raggiunta l'adolescenza, Jung e la sua famiglia accolgono un nuovo arrivo, quello della piccola Valérie, un'orfana coreana il cui nome è stato francesizzato.
Per Jung è uno choc, la bambina lo rimanda alla propria immagine, cosa cui non è preparato. Disorientato, cerca di inventarsi altre origini e si immerge nella cultura giapponese.

Segue un doppio moto di rigetto verso le sue origini coreane e verso la sua famiglia d'adozione. Una richiesta di aiuto permetterà a Jung e a sua madre (da cui si è più allontanato) di ritrovarsi e, con il passare del tempo, di allentare le tensioni, per portare Jung verso un'accettazione del suo status di meticcio, fino al viggio di ritorno verso le sue origini.
 Jung è uno di loro.
 


Il 44enne disegnatore di fumetti per la prima volta, da quando fu abbandonato dalla madre all'età di cinque anni, è tornato in Corea del Sud. Nel 1970 un poliziotto lo raccolse per strada e lo portò in un orfanotrofio gestito da statunitensi.


Il regista Laurent Boileau ha voluto raccontare la sua storia. L'idea è stata quella di fare un film basato sul fumetto di Jung, mescolando l'autobiografia al documentario, il fumetto all'animazione, il road movie ai filmati familiari in Super 8 e alla Storia.
Miel  è l'incontro singolare tra l'autobiografia e il documentario, tra il fumetto (le sequenze in 2D) e l'animazione (in 3D), tra il road movie (il viaggio in Corea), il documento (i filmati familiari in super 8) e la storia (le immagini d'archivio sulla fondazione Holt).
 L’equilibrio, delicato e in atto sin dai primi minuti, è abbastanza riuscito da riuscire a rendere fluidi i passaggi dall'archivio all'animazione, e il miscuglio dei formati accompagna con armonia i dedali del road movie, il passaggio dal quasi documentario alle scene riscritte, o addirittura inventate. Alla fine, il film si rivela coinvolgente e persino commovente quando l'autore ritrova il tratto meno realista dei suoi fumetti.


Couleur de peau: miel è stato un progetto difficile da montare, che ha necessitato l'intervento di numerosi partner e operatori. E' prodotto da Mosaique Films e Artémis Productions, cui si sono aggiunti una società coreana e il produttore svizzero Nadasdy Film.
 Il progetto ha ricevuto il sostegno del CNC, del CCA, di Wallimage, del Tax Shelter, di France Télévisions, della RTBF e della RTS. Il film è stato presentato ieri al Brussels Film Festival.







Il documentario d'animazione  ha vinto il premio del pubblico e quello dell'Unicef al Film Festival di Annecy.



articolo di Engelen e tradotto dal francese

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